Nordland N modulo 0

IL MODULO ZERO DELLA FERROVIA NORDLAND N

In questo articolo andiamo a vedere la realizzazione del primo modulo della ferrovia Nordland N in scala 1 a 160. È il “modulo 0”, perché non esiste ancora un progetto definitivo; la ferrovia si svilupperà, con altri moduli che di volta in volta andremo ad aggiungere, sia verso la sua destra che verso la sua sinistra. Dividiamo il lavoro da svolgere in parti ben definite, nella speranza di trovare un procedimento, una scaletta, che possa essere replicata anche nella realizzazione degli altri moduli.

LA STRUTTURA DEL MODULO

Prima fase, realizziamo la struttura in legno del modulo. Partiamo da una tavola in MDF di 100×30 cm, con spessore 1 cm. I moduli della ferrovia Nordland N non saranno certo tutti uguali, ma già adesso, pur mancando ancora un progetto generale a cui attenersi, possiamo affermare che i moduli 100×30 saranno senza dubbio i più utilizzati. Queste dimensioni assicurano infatti un buono sviluppo lineare della ferrovia (100 centimetri in scala “enne” equivalgono a 160 metri nella realtà) e lasciano spazio, senza esagerare, ad un buono scenario di contorno (30 centimetri = 48 metri). La piana in MDF viene rinforzata con 4 zoccoli e con una tavola longitudinale, che hanno unicamente lo scopo di rendere la struttura più solida, e con due tavole di 30×7 cm, da incollare a entrambe le estremità del modulo, che serviranno invece per il passaggio dei cavi elettrici e per l’unione con gli altri moduli. In questa fase occorre essere precisi; le due tavole poste alle estremità del modulo devono essere perfettamente perpendicolari ad esso, così da evitare problemi durante l’unione tra i moduli.

La struttura in legno del modulo

I BINARI

Seconda fase, la posa dei binari. Per il posizionamento della linea ferroviaria utilizziamo innanzitutto un polistirolo con spessore di 1,8 cm (18 mm). Più che con i binari, come vedremo nelle prossime fasi, questo spessore ha a che fare con la morfologia del terreno circostante, Niente di preciso quindi, basta che il polistirolo segua il percorso della ferrovia e resti sufficientemente largo, diciamo un minimo di 11 cm nel caso di una linea doppia. Il polistirolo va incollato alla piana in MDF. Al di sopra, in modo che segua sempre il percorso della ferrovia, incolliamo poi un foglio di gomma o sughero con spessore di 0,2 cm (2 mm). Questo foglio, largo 5,5 cm nel caso di una linea doppia, è invece necessario che sia abbastanza preciso con i binari, perchè darà spessore alla massicciata, rialzando i binari da terra proprio come nella realtà. E’ giunto il momento di posare i binari. Per una prima prova li fissiamo al foglio di gomma con chiodini o puntine, quindi, nel caso di una linea doppia, stazioni o diramazioni varie, verifichiamo che siano alla giusta distanza tra loro (esiste in commercio un’apposita dima, o distanziatore di binari in scala “enne”). Assicuriamoci che il foglio di gomma sottostante sporga sempre di un paio di millimetri rispetto alle traversine, da ambo le parti (per una corretta applicazione della massicciata), quindi tagliamo i binari in prossimità della fine del modulo (occorre precisione perchè andranno uniti ai binari degli altri moduli)  A prove ultimate sarà possibile incollare i binari al foglio di gomma, con una soluzione di acqua e colla vinilica, e rimuovere anche i chiodini che erano stati utilizzati in precedenza.

I binari

MASSICCIATA E TERRENO

Terza fase, la massicciata e il terreno che costeggia la ferrovia. Per la massicciata utilizziamo sassolini, gli “Extra Fine Dark Grey wwwscenics.com” ma la scelta può variare in base ai gusti. Si possono stendere a mano ma è opportuno utilizzare l’apposito dispenser in scala “enne” che scorre lungo i binari. A mano, con un pennellino, vanno invece assolutamente aggiustati; i sassolini non devono ostruire i binari e devono coprire completamente il foglio di gomma che abbiamo utilizzato per dare spessore. A sistemazione completata, un passaggio di colla vinilica mescolata a acqua permetterà di fissare la massicciata in maniera permanente. Per quanto riguarda invece l’ambientazione ai lati della ferrovia utilizziamo ancora polistirolo, di varie forme e spessori, a seconda della morfologia di terreno che vogliamo ottenere. E’ in questa fase che risulta evidente l’utilità del polistirolo di spessore 1,8 cm che abbiamo precedentemente posizionato sotto i binari. Incollando gomma e binari direttamente sulla piana in MDF avremmo soltanto due possibilità: creare un terreno allo stesso piano della ferrovia, oppure sollevarci rispetto ad esso. Il polistirolo sotto i binari ci da anche la possibilità di scendere rispetto al piano della ferrovia (non di molto, ma rende più vario il paesaggio). E’ quanto messo in pratica in questo “modulo 0”: da una parte il terreno sale, dall’altra scende. Per completare questa fase di lavoro non resta che dedicarsi alla modellazione con il Das (o altre paste simili), così da eliminare i gradini che inevitabilmente si creano con il posizionamento del polistirolo. Si possono creare in questo modo terreni più o meno morbidi e scoscesi.

Massicciata e terreno

RIFINITURA VELOCE

Quarta ed ultima fase di lavoro, una veloce rifinitura. Mancano ancora pochi passaggi prima di poter considerare finito il modulo: colorare il terreno e stendere l’erba. Per il terreno utilizziamo un marrone terra, per l’erba utilizziamo segatura in varie tonalità di verde (l’utilizzo di segatura come erba è un procedimento semplice, descritto qui). Non è importante in questa fase essere tanto precisi, ma per l’erba conviene in ogni caso prestare attenzione; deve essere ben distribuita, di varie tonalità per creare un effetto tridimensionale, e ben incollata per evitare perdita di materiale. Il risultato che andremo ad ottenere, seppur già di buon livello, non è di certo quello definitivo. Semplicemente consideriamo il modulo finito perchè pronto a ricevere, in un secondo momento, tutta quella parte di lavorazione che riguarda lo scenario vero e proprio (vegetazione, alberi e strutture di ogni genere), nonché tutta la lavorazione riguardante l’impianto elettrico e l’effettiva percorribilità dei binari da parte dei nostri treni.

Il risultato finale
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