Quando la CCP implementò le Sansha Invasion… quel giorno Poppo vonOsterna c’era. Un racconto originariamente scritto il 30 gennaio 2011.
(Sinq Laison) Deltole – Gate Colelie
Quasi oscuravano il sole, tante erano le navi Sansha nei dintorni del Centro Comando. L’invasione era iniziata, a Deltole e a Colelie, a Jolia, a Parchanier, e in tutti gli altri sistemi della costellazione di Algintal. I Capsuleers arrivavano a centinaia da tutto l’impero, si ritrovavano ai Gates per una veloce riorganizzazione e partivano all’attacco, convinti di potersi opporre all’impeto dei Sansha. “Oltre 200 navi distrutte in una sola ora!” Le voci correvano di sistema in sistema. Voci gonfiate ad arte, forse, ma erano tantissimi a tornare in Pod. Dovevo consegnare una Drake a Otto vonKerpen, una Drake costruita dalla corp Landeschutzen, e Werner mi stava aspettando a Bei per fare da scorta fino a Evati. Tutto era già pianificato, come al solito, eppure quel giorno avrebbe avuto un’altra storia. Deltole, gate per Colelie, centinaia di navi di ogni tipo orbitano intorno al gate o sono in attesa poco lontane, il canale locale è un continuo sovrapporsi di richieste di aiuto, bollettini informazioni e proposte di adesione a flotte raccogliticce, altri Capsuleers continuano ad arrivare. Sono finito nel bel mezzo di una invasione Sansha. La situazione è ancora poco chiara, nonostante siano già in tanti a tornare indietro in Pod e riferire quello che hanno visto. Nessuno sa bene cosa stia veramente accadendo. Accetto l’invito di un tizio risoluto, uno che preferisce agire anzichè aspettare, un Caldari come me, in Drake pure lui. Nella sua fleet siamo solo in quattro ma decidiamo ugualmente di andare, ci lasciamo alle spalle il gate e le centinaia di navi in attesa e voliamo verso il Mining Outpost dei Sansha. Al nostro arrivo la situazione non sembra affatto drammatica, le poche navi Sansha presenti in zona sono state eliminate in breve tempo e il Mining Outpost è sotto attacco, ormai indifeso. Cede visibilmente ai colpi dei Capsuleers, che sparano con tutte le armi delle loro navi, ed esplode di lì a poco: siamo arrivati troppo tardi, non abbiamo lanciato che qualche missile.
Appare subito chiaro che quella del Mining Outpost non è che una piccola, facile vittoria. La situazione deve essere ben diversa al Centro Comando dei Sansha, è da lì che arrivano le richieste di aiuto. Il relitto del Mining Outpost viene presto dimenticato, qualcuno si attarda a raccogliere parti elettroniche rimaste relativamente intatte e frammenti metallici ancora roventi, ma quasi tutte le navi che hanno partecipato all’attacco puntano la prua verso il nuovo sconosciuto obiettivo. Andiamo anche noi quattro, convinti stavolta di poter fare di più. Il Centro Comando è però una trappola, un buco senza uscita, perchè i Sansha sono ovunque, ben organizzati, pronti. Ha inizio una carneficina come mai mi era capitato di vedere. Le navi dei Capsuleers, grandi e piccole, esplodono una dopo l’altra opponendo una resistenza poco più che simbolica. Nessuno è in grado di resistere.
Appena fuori la stazione della Core Complexion Inc. nel sistema di Deltole il tizio risoluto che preferiva agire, il mio improvvisato Fleet Commander, cerca di fare il punto della situazione. Siamo tutti e quattro in Pod, nessuno di noi è riuscito a salvare la nave. Lui vorrebbe ritentare, tornare al Centro Comando dei Sansha con navi magari più adatte, unirsi alle centinaia di Capsuleers ancora presenti in sistema per sferrare un nuovo attacco. Gli altri due sono poco convinti, io non ci penso proprio. Saluto tutti e torno alla base, in Pod. Sarà meglio andare a procurarsi una nuova Drake per Otto vonKerpen.