SITUAZIONE
Turno 390, 1 gennaio del ’43 e report generale per l’anno 1942. Approfittando di un nemico che insiste nel buttare tante forze e tanto impegno verso l’India (pur senza riuscire a superare l’ostacolo di Cox’s Bazar), sul finire dell’anno mi lancio alla conquista di Attu e Kiska. Una piccola operazione offensiva volta a cacciare definitivamente i Giapponesi dalle Aleutine, territorio americano a tutti gli affetti.
Il numero verde sulla mappa evidenzia il punto dell’avanzata alleata. Le truppe americane salpano da Dutch Harbour e da Adak (conquistata a fine ottobre, vedi post del turno 330), e nel giro di pochi giorni riescono a sopraffare le deboli difese nipponiche presenti ad Attu e Kiska. Il nemico tenta una reazione inviando sul posto una piccola flotta di superficie e alcune navi da trasporto con i rinforzi, ma la presenza delle portaerei americane, giunte per l’occasione da Pearl Harbour, chiude definitivamente la partita. Vengono affondate alcune piccole unità giapponesi, le altre invertono la rotta e si allontanano. Con la presa delle due isole torno in possesso della totalità dell’arcipelago delle Aleutine. Credo, e mi auguro, che i Giapponesi non torneranno mai più da queste parti, lasciandomi così libero di operare in altri e più importanti settori.
REPORT 1942
Report riassuntivo del 1942. Dopo l’inizio delle ostilità (8 dicembre ’41) il Giappone si è espanso a macchia d’olio, un po in tutte le direzioni, andando ad occupare settori strategicamente vitali (Filippine, Malesia e Birmania, Indie olandesi, il Borneo) e isole più o meno importanti del Pacifico (le Bismark, le Gilbert, le Salomone). Di fronte a tale avanzata avevo subito deciso di opporre poca resistenza facendo arretrare tutte le forze che ne avevano la possibilità. Ben presto il Giappone si è ritrovato alle porte dell’India e dell’Australia, senza incontrare grosse difficoltà e subendo pochissime perdite, ma, allo stesso tempo, senza riuscire ad infliggere un colpo mortale agli Alleati. Le piccole riconquiste effettuate a fine ’42 dimostrano infatti che gli Alleati, gli Americani in primis, sono ormai pronti per ributtarsi in avanti.
Punti Conquista – Il punteggio guadagnato, relativo alle basi controllate, è nettamente a favore del Giappone che ha utilizzato il 1942 per espandersi e prendere possesso di larghe parti della mappa (486 basi controllate e 11679 punti per il Giappone, contro le 391 alleate e 6029 punti).
Punti Aviazione – Il punteggio guadagnato, relativo alle perdite aeree, è più alto per gli Alleati (4624 punti guadagnati dagli Alleati, contro 2265 punti guadagnati dal Giappone). E’ generato dal fatto che i Giapponesi, conducendo molte operazioni aeree offensive, hanno perso un numero maggiore di velivoli rispetto agli Alleati (rimasti sulla difensiva per quasi tutto il 1942).
Punti Esercito – Il punteggio guadagnato, relativo alla distruzione di unità terrestri, è nettamente a favore dei Giapponesi, generato in gran parte all’inizio della guerra dalle numerose unità alleate distrutte, catturate, o rimaste isolate e quindi disciolte per attrito. In tal senso il Giappone guadagna ben 8032 punti per la distruzione di unità terrestri alleate, gli Alleati soltanto 1868 punti per la distruzione di unità terrestri giapponesi.
Punti Marina – Il punteggio guadagnato, relativo ad affondamenti di unità navali, è lievemente maggiore per gli Alleati, seppur il numero totale di navi distrutte sostanzialmente si equivalga (201 a 215). Pur mancando, nel ’42, battaglie navali e aeronavali di un certo spessore, gli Alleati vantano l’affondamento di alcune unità navali di maggior peso, tra cui spicca una portaerei affondata da sommergibili americani (2730 punti guadagnati dagli Alleati, contro 1943 punti guadagnati dal Giappone).
PUNTEGGIO
Japan Score: 23919 – Allied Score: 15498