Ad armi pari, turn 220

SITUAZIONE

Turno 220, 15 luglio del ’42. L’iniziativa resta in mano al Giappone che seppur in maniera limitata espande ulteriormente la propria sfera di influenza. Il nuovo balzo in avanti del nemico, che a quanto sembra ha abbandonato il progetto di conquista di Canton Island (al centro dei combattimenti per tutto il mese di aprile, vedi post del turno 143), riguarda ora il Pacifico del nord e il Pacifico di Sudovest. Da parte mia ho ancora preferito evitare le grandi battaglie, come nei mesi passati, considerando le mie squadre aeree e navali non sufficientemente pronte allo scontro. Ho lasciato fare, se così si può dire, proseguendo invece sulla strada della riorganizzazione generale delle forze sul campo (settori di competenza dei quartier generali e basi principali per la logistica, vedi sempre post turno 143). Ad oggi, dopo aver distribuito le forze terrestri e aeree, tutti i settori alleati sono ben presidiati, e inizio a disporre di una marina in grado di intervenire dove serve. Certo non è il momento di lanciarsi all’attacco, ma è chiaro che, pur volendo ancora restare sulla difensiva, d’ora in avanti si riuscirebbe a contrastare con efficacia ogni nuova mossa nipponica. Basi facilmente conquistabili perchè prive di qualsiasi difesa, proprio come le ultime prese di mira nelle Aleutine e nel sudovest del Pacifico, non ce ne sono più. Gli Alleati hanno ceduto tutto il territorio che potevano cedere, e per il Giappone il tempo delle facili conquiste finisce qui.

I due numeri rossi sulla mappa evidenziano i punti della nuova espansione giapponese. Punto 1, i Giapponesi occupano Attu e Kiska, all’estremità occidentale dell’arcipelago delle Aleutine: sono isole disabitate e prive di ogni difesa. L’operazione prevede anche la cattura di Dutch Harbor e, più a sud, addirittura di Midway. Come dicevo poco sopra però, non ci sono più isole dove non siano arrivati contingenti americani, così a Dutch Harbor e Midway i Giapponesi trovano una ben dura resistenza. A Midway lo scontro cessa immediatamente; accortisi della presenza di troppi soldati americani, la debole forza d’invasione riprende il mare. A Dutch Harbor la faccenda sembra invece più seria, ma la presenza di buone fortificazioni e la vicinanza ad una base logistica principale come Kodiak, dalla quale poter inviare rinforzi, mi portano a pensare che l’assalto potrà essere respinto anche qui.

Punto 2, sudovest del Pacifico, Nuove Ebridi. I Giapponesi occupano Luganville, una posizione strategica a sud delle Salomone da cui potrebbero minacciare i convogli di rifornimenti alleati. Seppur non pronto per un simile passo, raccolgo quanto c’è a disposizione nell’area e occupo a mia volta Efate e Tanna. Entrano finalmente in azione i Marines, che non devono comunque affrontare alcun combattimento; Efate e Tanna sono già dominio australiano, vanno occupate solo per sbarrare la strada ad ulteriori spinte offensive. Spinte che il Giappone non sembra però intenzionato a fare; nei giorni in cui i Marines mettono piede a Efate e Tanna, le truppe nipponiche abbandonano Luganville per rientrare nelle Salomone.

CONSIDERAZIONI

Al di là della riconquista di Luganville, che per quanto abbandonata rappresenta pur sempre un pericolo per i convogli alleati diretti in Australia, e alla cacciata dei Giapponesi appena sbarcati a Dutch Harbor, non prevedo di lanciare vere offensive. La situazione si sta stabilizzando, ma conviene procedere con la massima attenzione. E’ vero che per i Giapponesi non ci sono più facili conquiste, ma la loro forza è ancora intatta (e conviene ricordarlo, lo scenario “Ironman” concede ai Giapponesi molte più forze di quante non ne abbiano avute nella realtà).

PUNTEGGIO

Japan Score: 21604 – Allied Score: 12029

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