Le Gilbert, parte seconda, turn 517

SITUAZIONE

Turno 517, 8 maggio del ’43. In Cina si sta vivendo una fase di momentaneo equilibrio. La grande offensiva nipponica di inizio anno che ha portato alla caduta di Liuchow e Tsiaotso (post del turno 468) sembra ormai aver perso l’impeto iniziale: Loyang, Nanyang e Ichang sono ancora sotto attacco, ma per i Giapponesi non si registrano nuove conquiste. Da par loro le truppe cinesi, tutte sulla difensiva, tenacemente resistono. Il problema maggiore è costituito dalla cronica mancanza di rifornimenti, arrivandone purtroppo sempre meno dal famigerato ponte aereo sopra la Birmania. Le note positive arrivano dal Pacifico, dove gli Americani portano a compimento la conquista dell’arcipelago delle Gilbert.

Il numero rosso sulla mappa evidenzia il punto dell’offensiva giapponese. Il numero verde sulla mappa evidenzia l’avanzata da parte degli alleati. Punto 1 rosso, confine tra Birmania e India. Il ponte aereo volto a consegnare rifornimenti alla città cinese di Kunming, messo in piedi dai velivoli americani del Tenth USAAF subito dopo la caduta della Birmania, sta vivendo il suo periodo più difficile. Ad inizio ’43 la situazione era molto tranquilla e l’arrivo in India di nuove squadriglie americane mi aveva portato ad intraprendere addirittura un’offensiva aerea per colpire i pozzi petroliferi e le raffinerie in Birmania (post del turno 468). Ad oggi l’offensiva aerea americana è definitivamente chiusa e sono invece i bombardieri giapponesi a colpire con forza gli aeroporti di Ledo, Silchar e Dimapur (sede proprio del Tenth USAAF). A risentirne è proprio il ponte aereo con la Cina: sempre meno velivoli riescono ad intraprendere il viaggio e sempre meno rifornimenti arrivano alle stremate truppe cinesi. Una sconfitta bella e buona a cui si dovrà cercare di porre rimedio.

Punto 1 verde, isole Gilbert. Gli Americani conquistano l’arcipelago delle Gilbert in due fasi distinte (è una riconquista visto che i Giapponesi l’avevano occupato nel ’42, post del turno 85). Nella prima fase, marzo del ’43, l’approdo a Tabiteuea e Arorae e la veloce costruzione di aeroporti. Nella seconda fase, questa di fine aprile e inizio maggio, si completa l’opera con le conquiste di Tarawa, Makin, Ocean e Nauru. Tutto fila liscio e le guarnigioni nipponiche, poco numerose e comunque lasciate al loro destino, vengono ovunque sconfitte dai reparti dei Marines. Non si registrano gravi perdite tra le fila dei reparti sbarcati sulle isole; non si registrano perdite tra le tante unità navali che hanno preso parte alle operazioni; non si è registrata peraltro alcuna reazione da parte nipponica, se non sporadici attacchi aerei provenienti dalle Marshall.

CONSIDERAZIONI

Gli Americani, con la riconquista dell’arcipelago delle Gilbert, compiono un ulteriore passo in avanti e allontanano i Giapponesi dalle rotte di rifornimento che collegano gli Stati Uniti all’Australia (paragrafo Rifornimenti, post del turno 409). C’è però una nota poco positiva. Per l’ennesima volta, nonostante le unità americane fossero presenti in gran numero nelle Gilbert (e pronte ad una simile evenienza) sul mare non si verifica alcuno scontro degno di nota e a metà del ’43 le due principali marine in gioco, quella degli Stati Uniti e quella del Giappone, risultano ancora praticamente intatte. Fermo restando i buoni risultati ottenuti negli ultimi sei mesi (riconquista delle Aleutine, delle Ellice e delle Gilbert), gli Alleati non possono più tollerare la costante minacciadi una marina nipponica ancora nel pieno delle sue forze.

PUNTEGGIO

Japan Score: 27000 – Allied Score: 21966

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